Recensione “La difesa di Luzin” di Vladimir Nabokov

Una vita consacrata agli scacchi sin dall’infanzia ed evitante rispetto agli affetti familiari.

Vittorie sin da piccolo in molti tornei che lo portano a splendere come astro scacchistico e campione, ma poi un periodo di risultati mediocri, per i quali si sentì superato sul piano strategico dagli avversari, ma senza perdere la voglia di riscatto. La partecipazione a un torneo a Berlino dove il suo talento torna a splendere e la sfida con il temuto Turati, l’unico che riesce a competere con lui. Questa la storia del libro La difesa di Luzin di Vladimir Nabokov, romanzo (da cui è stato tratto anche un film “La partita – La difesa di Luzin”, in cui lo scacchista è interpretato da John Turturro) che ha come protagonista un campione di scacchi immaginario e il suo incontro con la ragazza che acconsentirà a sposarlo. Da sempre Luzin ha coltivato una passione per il gioco alla cieca, ovvero senza guardare la scacchiera, che per lui rappresenta il gioco nella sua forma più pura. La purezza dell’invisibile, incontaminato dalla forma. Invisibile e ineffabile è anche ciò che spinge la ragazza a innamorarsi di lui, così rozzo e goffo da un punto di vista fomale. “L’essenziale è invisibile agli occhi” dice il Piccolo Principe. La logica astratta, ma anche la fantasia e la fede, così come l’anima, intesa come i sentimenti e le passioni che animano le persone, tutte cose pure e invisibili. Il torneo e la sfida con Turati non sono portati a compimento, perché Luzin ha un crollo nervoso ed è costretto al ricovero, in seguito al quale è convinto dalla ragazza e la sua famiglia, così come dai medici, a lasciare gli scacchi. Poi segue il matrimonio, ma il trovare l’amore non lo salverà. Morirà suicida, convinto che quella sia l’unica mossa per opporsi a un destino che vuole intrappolarlo con una sequenza ben orchestrata di mosse, come in una combinazione scacchistica a cui non riesce a trovare altra difesa. Alcune esistenze sembrano destinate (si fa per dire, non credo nel destino) alla sconfitta, ma prima che questa avvenga rivelano grande bellezza e carattere. Sono come fuochi d’artificio che innescati ed esplosi offrono a tutti una grande spettacolo, prima della fine, prima di spegnersi. Queste persone fragili e brillanti, per quanto possano finire in frantumi, rappresentano esempi di resistenza e salvezza a un mondo cinico e calcolatore, a cui, magari involontariamente, si pongono in netto contrasto. I modi di Luzin, sgraziati e acerbi, di una persona che vive in una realtà “altra”, che in questo caso è un mondo di alfieri e pedoni, colonne e diagonali, non sono eleganti, ma offrono sicurezza, rispetto a un mondo conformista e giudicante. Infatti Nabokov ha commentato il suo libro dicendo “Fra tutti i miei libri russi, La difesa di Luzin contiene e diffonde il calore più intenso, cosa apparentemente strana se si pensa quale supremo potere d’astrazione si attribuisca agli scacchi”.

Studente appassionato e allo stesso tempo svogliato di psicologia. Giocatore e istruttore di scacchi. La ricerca della verità, che sia la psiche umana o una posizione sulla scacchiera, mi ha fatto scontrare col mistero. E' forse così che è nata la mia passione verso l'arte? L'artista crea un enigma da una soluzione, ha scritto Karl Kraus. Per risvegliare la meraviglia, la magia e l'amore per l'ignoto.

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