” Coming Home” Nuovo disco di “Pain” – Recensione

Sono un grande appassionato di musica, da piccolo ascoltavo la stessa musica di mio padre che metteva ad alto volume… i Beatles, Led Zeppelin, Rolling Stones, e jazz, tanto jazz.

Ero però una scoltatore passivo.,

Dopo nella mia adolescenza avevo iniziato con i gruppi e cantanti di moda dell’epoca, come i Linkin Park, Gren Day, ecc.

Dopo mi sono dato alla cultura hip hop, rap (dai 15 anni circa) ero molto appassionato e amavo Tupac Shakur, magari di questo amore per la sua figura ve ne parlerò un’altra volta.

Dai 18 anni in poi acquisii passione per il metal… detta in breve mi sono ascoltato tutte le musiche del mondo, perché poi crescendo ho ampliato molto la mia cultura musicale… almeno credo.

Oggi vi parlerò del nuovo disco di Pain, un gruppo creato da solista da uno degli artisti che ritengo il migliore, o uno dei migliori. Un genio musicale, che sa suonare tanti strumenti, ed è da anni che si rompe il c***o a fare musica.

Il suo nome è Peter Tägtgren, ha creato prima un altro gruppo, death metal, che si chiama “Hypocrisy” (anche quello consigliatissimo)

il 9 settembre, con questo progetto “Pain” ha fatto un nuovo disco, che si chiama “Coming Home”.

Ironico, forse, che questo disco sia uscito pochi giorni prima che tornassi a casa, e la titletrack un po’ rispecchiava i miei pensieri di quasi un mese fa.

Semplice nostalgia di casa, c’è anche questo in questa msuica, che (magari ) tutti credono sia qaulcosa di “satanico” o “violento”.

E invece c’è più romanticismo e poesia di quanto si creda:

” My head is empty and I need a break.
I have to be hungry again to breathe and create.
Life don’t come easy, it’s always the same.
My brain is a ticking bomb!

I’m getting tired,
I just wanna go home. ”

 

Comunque, il gruppo è Industrial Metal, un genere abbastanza conosciuto, (se vi piacciono i Ramstein, sono quelli più conosciuti… Infatti Peter e Il cantante dei Ramnstein hanno fatto  un disco insieme… Il progetto si chiama come il cantante, semplicemente Lindemann)

Il disco inizia con “Designed to Piss You Off” la chitarra iniziale sembra quella che si sente nei film western, per poi progredire verso una sonorità più rock.

La seconda traccia, “Call Me”, prodotta con il cantante dei Sabaton, Joakim Broden, ha una sonorità più potente, anche perché il leader dei Sabaton ha una voce molto potente, come concerne a chi suona il power metal.

 

Le tematiche sono differenti, la terza traccia parla dell’ipocrisia mondiale “A Wannabe”, concentrata sul lavaggio del cervello televisivo, ecc.

In “Black Knight Satellite”, invece, Peter dedica la sua musica ad una leggenda metropolitana (galattica) su una storia probabilmente complottista, su un satellite che si è perso nell’atmosfera sopra la terra. Qualcuno ha teorizzato che sia lì da 13.000 anni (su internet c’è di tutto e di più su questa storia…)

Anche negli Hypocrisy, Peter aveva tematiche simili: alieni, computer, politica … E il modo come va il mondo.

Questo disco “Coming Home”, non ha deluso le mie aspettative, è un disco diverso dai precedenti.

La sonorità in molti brani si distacca dallo stile precedentemente usato, forse troppo simile al gruppo death metal.

Per me il genio è proprio questo dove l’artista sa usare diversi suoni, musiche … Non c’è ripetizione, ma tanta varietà, di musica e di tematiche.

Dò dunque un voto alto a questo capolavoro.

 

” Looking up at the sky at night,
it gives me a calm,
that no drug could ever replace.

It makes my body vibrate,
in a higher frequency.
As the final destination,
I know that’s where I go,
that’s where I belong.

 

For all those who died,
our souls lives on and on.

We’re not to far from finding out,
I guess we have to wait.
Watch us glow, we’re the starseeds.

Sanctuary is what we need,
to put our souls to peace.
Bring us home, we’re the starseeds. ”

14316965_10154448397758433_5610290187746176727_n-1

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.