Presentato il primo catalogo del Mabos museo d’arte del bosco della Sila, luogo di incontro e contaminazione

Nuove residenze artistiche quasi ultimate

Più di 20 Artisti, 13 nuove opere installate, circa 10 eventi, 5 performance, 4 residenze Sense e 4 Laboratori didattici, 3 residenze per Storici d’Arte, 2 anni di attività, 1 il catalogo del Mabos in uscita e presentato ieri all’interno della Serra Laboratorio del Mabos Museo d’Arte del Bosco della Sila.

Si trova a Sorbo San Basile la piccola oasi dell’arte immersa nella vegetazione della Sila, a pochi km da Villaggio Mancuso in provincia di Catanzaro. Fortemente voluto dall’imprenditore Mario Talarico il Mabos, che insieme a giovani artisti e storici dell’arte ha presentato il primo Catalogo, è un unicum fra valorizzazione del territorio, ricerca artistica, produzione e realizzazione delle opere, collaborazione fra diverse sinergie nel campo dell’arte contemporanea, spazio e tempo in residenze creative,  esperienze nazionali e internazionali.

“Un buon pretesto per ritrovarsi – ha spiegato Mario Talarico alla presentazione prima di un saluto a Mastro Saverio Rotundo, artista catanzarese scomparso nelle ultime ore – per riprendere il cammino interrotto in modo proficuo nel 2018 e profilando un ricco calendario per il 2019”.

L’anima del Mabos, però, come più volte ripetuto da Talarico, sono i giovani artisti e fra questi sicuramente Angelo Gallo e Lucy Mey di Camera 237; tanta freschezza giovanile ma anche nuovi talenti in crescita, nessun discorso retorico da parte di politici o docenti che, come spesso accade, pensano solo a mostrare il loro percorso professionale. Semplicemente non c’erano istituzioni.

“Mabos è un contenitore culturale, un lavoro finanziato unicamente da Mario Talarico – ha aggiunto Luca Mazzetti, altro volto della squadra e abitante dei luoghi, tutto è avvenuto grazie a lui, un po’ come facevano i mecenati – dice ancora -. Laddove non interviene il settore pubblico sappiamo bene come è difficile investire in arte e cultura”. Un luogo di incontro e di ampia comunicazione fra diverse forme d’arte, perché nel Mabos “La distanza non è disvalore” ; niente paura, quindi, ad allontanarsi dai centri urbani, “se sono animati da un genius loci, i luoghi generano attrattività”.

Gli artisti, inseriti nel catalogo e scelti attraverso una call, provengono tutti da più parti d’Italia, e dalle dichiarazioni di alcuni di essi emerge un solo dato: “arrivano qui perché percepiscono che esiste un’anima e un sentimento” – ha detto Mazzetti che, nel percorso ha curato anche una parte didattica relativa alla poetica di Franco Costabile, includendo studenti di più scuole. Ma qual è l’utilità del servizio Mabos? “Nei prossimi 10 anni avremo dai 30 ai 35 mila disoccupati – dice Mazzetti – e si apriranno spazi di tempo con platee di consumatori per arte e cultura; abbiamo bisogno di tempo sia nella creazione sia nella percezione”.

A sfatare ogni dubbio circa l’accostamento arte e consumo è ancora Talarico: “Il Mabos non è nel sistema dell’arte, non abbiamo necessità di legarci a questioni politiche, il Mabos è passione”. È dotato di un comitato scientifico, ed è infatti presente Marilena Morabito, anche curatrice delle mostre; figurano ulteriori nomi fra cui Leonardo Passerelli, docente Unical, e Rosaria Iazzetta, già docente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Una presenza importante è proprio quella dell’Accademia catanzarese, da cui provengono molti giovani artisti e opere esposte nel percorso iniziale del Mabos. Presente in Serra la vice direttrice che, fra le altre cose, ha ricordato ai suoi studenti e non di rimanere legati al sogno. “Fate ciò che vi piace e non lo sentirete mai come un lavoro, come diceva Confucio, non vi stancherete” – ha detto.

 

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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