Il 25 gennaio “Manifest” compie 5 anni, “Continueremo a guardarci intorno senza paura”

Dire che in Calabria non c’è niente è solo un alibi

 

Quando siamo piccoli siamo sempre alla ricerca di un significato da dare alla “libertà”. Quando siamo più grandi lo stesso, ma cambiano le coordinate, quelle in cui ci muoviamo, in cui creiamo delle relazioni umane, contesti lavorativi, abitudini. Il tempo e lo spazio forniscono un’altra dimensione, totalmente differente, della “libertà” e questo a volte ci piace, altre volte ci terrorizza.

Il 25 gennaio “Manifest” compie 5 anni di vita. Eppure, sembra ieri quando alcuni ragazzi si sono per la prima volta riuniti, virtualmente, per dare forma ad un contenitore di idee, che poi sarebbe divenuta scrittura/azione allargando manifestazioni di pensiero e di espressione sull’intero territorio calabrese e non solo.

Qualcuno puntualmente nei periodi di festività viene ancora a fare tappa qui, a Lamezia Terme. Da Pesaro a Lamezia Terme. Già, perché esistono anche viaggi rovesciati dell’Italia, ai quali non siamo soliti pensare, ma esistono.

Abbiamo incontrato persone, intrecciato nuove amicizie, abbiamo consolidato esperienze, abbiamo trovato qualità di noi prima celate, siamo riusciti a sorprenderci, abbiamo mantenuto intatto il nostro stupore anche quando la città si colorava di grigio, a seguito di avvenimenti spiacevoli. Siamo cresciuti, in 5 anni di iniziative culturali, delle più varie ma anche delle più ragionate, studiate, pensate, sognate, delle quali non era solo la lettura di un libro l’obiettivo, e neanche quella di parlarne in un cerchio alla maniera reciproca di Danilo Dolci, certo ci è servito parecchio, no, c’era dell’altro.

Abbiamo unito un’esigenza comune: quella di riempire uno spazio, interiore ed esteriore, quella del “fare qualcosa” laddove era solo noia, quella di sentirci tutti meno soli e più ricchi, invece, insieme, ciascuno con le proprie caratteristiche emotive, con il proprio piccolo mondo di scoperte e riscoperte, e da lì abbiamo intuito la bellezza del “fare comunità”, del “fare rete”, all’improvviso, senza neanche accorgercene o parlarne, senza, all’inizio, sapere bene cosa fosse, tutto questo restando all’interno di un territorio difficile, chiuso, autoreferenziale, inferiore, pieno ancora di complessi e arretratezza.

Abbiamo, inoltre, imparato senza mai dimenticare la spontaneità e l’immediatezza dei sentimenti, a saperci fermare, a meditare, nei movimenti come nella scrittura. Anche nei momenti più duri abbiamo continuato a scrivere, pubblicare, leggere, parlare, discutere. Ebbene troppo iperattivi siamo rimasti, anche quando non lo credevamo affatto, ma in una nuova veste. Inguaribili romantici, ma non troppo.

Senza clamore, senza etichette, e senza ricerca di consenso, siamo andati avanti, e in procinto del 25 gennaio vorremmo ringraziarvi tutti.

Grazie ai nostri lettori, ai 7,400 lettori facebook, ai lettori del blog, grazie a chi ci segue da sempre, a chi (lo sappiamo) ci stima e ci apprezza, a chi lo fa esplicitamente, a chi lo dimostra con uno sguardo, a chi lo fa in silenzio. Grazie alle ragazze ed ai ragazzi che sin dall’inizio ci sono sempre stati, e con noi si sono sperimentati sotto diverse forme espressive, in una letteratura del circostante sempre in divenire, a chi insieme a noi s’è lasciato andare, mettendosi sempre in discussione, tralasciando pregiudizi e timidezze. A chi è andato via, a chi abita un’altra città ma mantiene un bel ricordo nel cuore. Un viaggio, un tramonto nello zaino (cit). Grazie a chi, ancora oggi, ci guarda con gratitudine e a chi con sospetto, perché fin troppo chiara da parte nostra la coerenza, la scomodità, l’autenticità.

Abbiamo ancora da comprendere molte cose, insieme, come la “libertà”. Continueremo a guardarci intorno, senza paura, o con la maturità ancora da affinare circa la gestione della paura, attraverso un nuovo percorso narrativo, certi di nuovi importanti incontri davanti a noi.

 

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.