L’associazione culturale Kinema dà inizio alla seconda edizione di Indi frame la rassegna di cinema indipendente dedicata ai documentari che lo scorso anno ha portato a Catanzaro Giosuè Petrone il regista di Imperdonabile, selezionato in diversi festival internazionali tra cui il Copenaghen Film Festival, Lone Star Film Festival e al Buffalo Film Festival di New York e che lo scorso dicembre è stato mandato in onda su Rai storia.
Nei fuori programma della rassegna, Kinema ha ospitato anche il regista Michelangelo Severgnini ed il suo Schiavi di riserva.
Quest’anno le proiezioni partiranno con La terra degli alberi caduti del giornalista calabrese Claudio Cordova sui desaparecidos messicani per poi proseguire con Vorrei dire ai giovani, selezionato ai David 2019, del regista Zarzana sulla partigiana Gina Borrellini e con colonna sonora firmata della giovane catanzarese Chiara Troiano, Quello che non ho – 4 storie di redenzione il terzo documentario prodotto da KINEMA in collaborazione con Il centro calabrese di solidarietà sulla vita in carcere e la pena alternativa. In programmazione anche Cà semu di Luca Vullo, regista siciliano sbarcato su Netflix con il documentario Influx, sulla vita dei cittadini di Lampedusa.
La rassegna si chiuderà con Crazy for Football di Volfango De Biasi la storia di una squadra di calcio costituita da pazienti di diversi reparti di salute mentale di tutta Italia.
Indi frame non usufruisce di alcun tipo di contributo e quest’anno si svolgerà all’interno del Nuovo Super Cinema di Catanzaro alla presenza di alcuni dei registi dei documentari mentre i fuori programma saranno proiettati al centro polivalente per i giovani.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".