Tra i riflessi del mare affogo i pensieri

È tra i riflessi del mare che oggi getto alle spalle i pensieri, sperando che le onde raccolgano e affoghino i resti. Ritrovarsi così a chiedersi perché, a ripercorrere un cammino ormai perso tra le foglie che cadono, le nubi che arrivano e vanno e i colori che si accendono e spengono.

Mi presento spesso al tuo cospetto ma non so mai cosa chiedere in cambio. In tanti pretendono risposte, in molti sussurrano al vento toccando con mano i raggi di un sole che ci osserva distratto.


Ho guardato il mio viso allo specchio stamattina, e tra i tanti difetti un filo d’argento era lì a ricordarmi che il tempo, quello perso, in fondo da qualche parte finisce, lasciando dietro di sé qualche porta ancora socchiusa. Ma ignorare un pezzo di verità è un’altra bugia che racconti a te stesso, finendo per confondere gioia e realtà. Come una passeggiata a piedi nudi su aghi di pino, a testa alta guardando il cielo, assaporando gocce di lacrime cadute da qualche parte.

Sono mesi che cerco il tuo volto, che ascolto nel buio la tua voce, cercando fra i ricordi qualcosa che dica che ancora ci sei. E non serve andare lontano, se mi giro mi accorgo che ancora ti stringo e dico distratto che domani sei qui.

Le stesse domande irrisolte che affido alle onde, quelle del mare, quelle in cui getto i resti dei pensieri che ancora ritornano, fra i riflessi dorati e sottili di un cielo che dice che è tardi per pensare ad oggi, che il domani è già sotto ai miei piedi.

Sono i ricordi e gli amori che non ho mai avuto, le risate e le bugie, gli schiaffi presi e quelli non dati, ma anche i sorrisi e gli sguardi rivolti nel vuoto delle anime che mi circondano e spesso ne scrivo anche. Giornalista di professione, utilizzo i miei occhi e i miei sensi per trovare un filo che unisce le migliaia di distrazioni che mi circondano e che mi confondono.

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