Ritorno a scrivere dopo molto tempo. Le parole, i respiri, i momenti, tutta la vita – in questo arco di tempo – hanno avuto una centrifuga di emozioni contrastanti, difficile ancora oggi, nonostante i passi da gigante, o i salti fuori dallo stagno, trovare un equilibrio fra me e il mondo, fra l’io e l’altro. Fra oggi e domani. Più oggi che domani. Fra la vita e la morte, e tutte le cose che nel loro mezzo mi confondono.
Intanto non c’è più dubbio. Abbiamo la forza. Ma cosa farcene, di essa, se attorno è solo un campo di battaglia infinito? Quando riposare? Perché non cedere all’abbandono? Non sarebbe forse meglio chiudersi nella stanza della fragilità e restarci per un po’?
Le cose cambiano, e velocemente. Anche senza che noi ce ne accorgiamo. Anche senza il nostro consenso. Il tempo passa, velocemente, e si impossessa di noi, dei nostri desideri, dei nostri rimpianti. Non era forse ansia del domani, quella che avvertivamo poc’anzi? E invece no. È il nostro presente ch’è già volato via.
Tutti a cullarsi nella forza nostra. Accomodati, prego, entra! Ci penso io a te. Sono una forza, e come tale si prenderà cura di te…
Si smette di essere forti quando lo si è stati a lungo, e per troppe persone.
Oggi i miei occhi sono più disincantati. Disillusi. Orfani. Non cercano poi molto. Non vogliono più sapere.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".