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Suppongo i colori che m’avvolgono.

Liz McKay (artista figurativo contemporaneo)

Boh, beh, va bè, ricordi il poeta come si divertiva in Palazzeschi?
Pure io, pure io! Ok un notturno; come Chopin, ok; colorato lo voglio
perché tutto è colorato stanotte tutto ha colore acceso accesissimo acceserrimo:
Dio in persona – questa notte posso. Possofarepurecosìsevoglio (a capo)
chetantoapochiimportasescrivocosì. “Non vale!” s’alzano voci e vocine e vocioni
ma zittisco subito – zitti! – con onomatopeici mmmpfh mmmpfh li imbavaglio.
Scrivo da ubriaco stanotte anzi scviov da ubraico stnaotnee ma di te –
oh che dolce che sei! La distanza tra me e il tuo pigiama sta cominciando
a diventare insopportabile; farà bene a darsi una regolata ed una ridimensionata
prima ch’io mi diverta un po’ troppo cominciando a scrivere in
ottonari sciolti còme
tanti secoli passàti
senza rima sia ben chiàro
con gli accenti ben fissàti
poffarbacco non ci rièsco
son caduto nel tranèllo;
Ma tornand’ad un verso più modèrno
mo ti scrivo endecasillabicamènte
mi diverte e lo sai divertirmi.
Leonard Cohen e questo computer ed un player colorano ancora
e gli occhi, occhietti stanchi, stanchini, stancati
scivolano via facilmente – eh sempre i più delicati loro
come se non fossero stati più abituati da niente e da nessuno
alla tua beltà od a questa realtà, ché di realtà trattasi
vendesi realtà, offresi gioia
regalasi colori e notti colorate
io ne ho così infinite oramai – così durevoli ed eterne
ettantogiocondoefelicedafarqualcosaperilmondo
potrei morire o scoppiare od esplodere
o scappare o restare o tornare ed arrivare
potrei morirti o scoppiarti od esploderti
o scapparti o restarti o tornarti ed arrivarti
si può fare – ! –
mad’ora le parol vann’annanna da brave paroline piccine
e il poeta ha da staccare l’ebbra spina che lo porta a saltare
questanotte così. Semplicemente. Perché nulla di più semplice c’è.

/ Leggevo, oggi, del lettore “supposto”.
Ma io non sup e non pongo.
“Supponiamo un amore”
supponiamo noi.
Suppongo i colori che m’avvolgono.

 

Vive a Lamezia Terme, legge e scrive dove gli capita. A tempo perso si è laureato in Beni Culturali e in Scienze Storiche, a tempo perso gestisce il blog Manifest e a tempo perso è responsabile della Biblioteca Galleggiante dello Spettacolo del TIP Teatro. Di fatto, non ha mai tempo. Ha pubblicato due romanzi, "Al di là delle dune" (2023, A&B) e "Quattro apocalissi" (2024, Qed) e un racconto, "Il buco nero" (2025, Galileo Editore).

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