Ti consiglio un libro: Sulla Strada.

Sulla strada, titolo originale “On the Road”, è un romanzo autobiografico di Jack Kerouac, pubblicato nel 1957. Il romanzo descrive i viaggi che Jack Kerouac (Sal) e Neal Cassady (Dean) fecero in sette anni nel vasto territorio americano.
Kerouac scrisse il romanzo in sole tre settimane sulla base di appunti raccolti durante i viaggi. Il romanzo ottenne rifiuti da diverse casi editrici. In seguito, venne letto da Malcom Cowley, il quale ottenne dall’autore la revisione di alcuni paesaggi e la sostituzione dei nomi reali con nomi di fantasia, e ne raccomandò la pubblicazione presso la Viking Press nel 1957.
Il romanzo ottenne un grande successo, divenendo un punto di riferimento per la Beat Generation.

Il romanzo è ambientato alla fine degli anni quaranta, costruito in cinque parti scritte sotto forma di episodi. Sal racconta in prima persona i viaggi intrapresi con il suo amico Dean. Quello che sembra essere un semplice diario di viaggio, in realtà si scopre essere un inno alla vita senza una meta.
Ogni punto di arrivo, sarà un punto di partenza.
Nessun luogo sarà in grado di deludere completamente le nostre aspettative, e se il paesaggio resta sempre lo stesso, tanto vale addormentarsi un po’ per ricaricare le pile.

Sulla Strada ha un ritmo frenetico, è capace di trascinarci in un’avventura che sembra non avere mai fine. Saremo testimoni dell’amicizia tra Sal e Dean e della follia di quest’ultimo. Ci sentiremo pervasi dal desiderio di rivolta, dalla voglia di ballare, dalla necessità di non dormire mai. Vorremo conoscere la vita di ogni persona che incontreremo sul nostro cammino, perché se c’è una cosa che Sulla Strada ti fa capire è che ogni persona ha una storia bellissima da raccontare. Leggendolo non ho potuto fare a meno di lasciarmi travolgere, è stato come mettere la testa fuori dal finestrino di un treno in corsa: il vento, i profumi, i colori dell’America raccontati da Kerouac mi hanno travolta in un turbinio d’emozioni che molte volte mi ha lasciato senza fiato.
Dean è stato uno dei personaggi che mi ha incuriosito di più. All’inizio -lo ammetto- non mi andava molto a genio: troppo agitato per i miei gusti; ma quando per qualche capitolo la sua presenza mancava, io iniziavo a sentire nostalgia di quello spirito folle. Se Sal è il protagonista, la voce narrante di questo viaggio; Dean ne è senza dubbio l’essenza. Dean ha un padre alcolizzato e una vita passata tra il riformatorio e qualche cella fredda; eppure sembra saperne più di chiunque altro. E’ uno spirito libero, affamato di vita e di esperienze. Quando Dean è assente nella narrazione, la mancanza non la sente solo Sal ma la sente tutto il racconto: di colpo tutto diventa più calmo. Ma quando rientra in scena ecco che saremo risucchiati un’altra volta nella follia del suo spirito, dalle sue parole che riescono a risvegliare anche le menti più piatte.


La lettura risulta essere molto scorrevole, anche se spesso il suo ritmo incalzante ci costringe a ritornare indietro di qualche riga, e quindi fermarci un attimo per assimilare quello che abbiamo appena letto e far riposare la mente.
Sulla Strada ci suggerisce che uno dei tanti modi possibili di vivere la vita è quello di non accontentarsi mai, di avere sempre fame di luoghi nuovi, esperienze nuove. Una vita senza mete ma con tanti punti di partenza che ci conducono alla sua vera essenza.

 

“Non parole di corteggiamento, ma sincera apertura dell’anima, perché la vita è sacra e ogni momento prezioso. Sentii la locomotiva del Denver-Rio Grande allontanarsi ululando tra le montagne. Volevo andare oltre, seguire la mia stella altrove.”

t.

Per paura e timidezza verso me stessa evito ogni forma di descrizione: interiore ed esteriore. Scrivo in gran segreto per mettere in ordine pensieri e sentimenti confusi e per riprendermi da notti insonni.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.