La tua mano
a molcermi il capo
mentre, inquieto,
interrogo il tuo ventre
e, nel greve silenzio,
il tuo placido respiro,
pregno del variopinto pulviscolo
trafugato da ogni ammasso di stelle,
incede, Insinuandosi
dal suo recondito trono ,
nelle pieghe del mio corpo
che si schiude rivelando,
d’ogni lembo di carne,
l’immanente pianto
d’algide lacrime
che stillano sulla tua pelle
pel nascimento d’un neo-asterismo:
come un fulgente feretro,
custodisce il mio spirito
che, mai pago, di te
si pasce in eterno.
Dipinto: Roberto Ferri – Il rito, olio su tela,2016
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