Non siamo tanto lontani
noi due,
io e te.
L’ho imparato tardi.
L’ho capito
solo crescendo.
Eppure
l’ho appreso
finalmente
ed ora nulla è grande quanto te.
Papà,
i tuoi occhi sono sprazzi di cielo
che riflettono il marrone dei miei,
i quali, come il terriccio,
guardano costantemente su
e si perdono
nello splendore del tuo blu,
sì,
perché è da esso
che tal terriccio trae le sue sostanze,
perché è evidente che esse non derivano,
no,
non derivano solo dai boschi,
né solo dalle campagne.
Il tuoi occhi sono il tuo ed il mio blu:
il necessario
per diventar concime
affinché io possa fruttare,
affinché io possa trattenere
tracce di paterna bellezza
e di divina perfezione
non compresa dai più,
ma lucente in me.
Papà,
il tuo silenzio è acqua piovana
che ristagna nel mio
in seguito ad uno scricchiolio di pioggia
che moltissimi ignorano
e che io invece ascolto e conservo,
sì,
lo faccio,
lo faccio e persisto,
perché nulla parla quanto una tua parola non detta,
perché nulla ha senso,
perché nulla lo ha,
non quanto una tua ordinaria stranezza.
Il tuo silenzio
è infatti il mio caos:
fragilità
celata
affinché non si rompa,
affinché non lasci
tracce d’umana debolezza
e di divina perfezione,
non compresa dai più,
ma lucente in me.
Non siamo tanto lontani
noi due,
io e te.
L’ho imparato ormai.
L’ho capito.
Sono cresciuta.
Ora
l’ho appreso
finalmente
ed ora nulla è grande quanto te… e me.
Nata a Lamezia Terme, il 27 Marzo del 1989, è una studentessa di “Scienze della comunicazione” presso l’ "Università della Calabria”. Nel 2011, ha pubblicato, con la "Damster Edizioni", un racconto intitolato "Brava Giulia", per l’ antologia "Voglio un racconto spericolato". Nel 2015, ha pubblicato sette poesie per la collana dal titolo "Riflessi" delle casa editrice "Pagine"; e nel Settembre dello stesso anno, ha pubblicato la sua prima raccolta poetica del titolo "Cespugli di rovi" con Eretica Edizioni. Nel Maggio del 2017 ha pubblicato invece il suo secondo libro di poesie "Annerita di condensa", con la medesima casa editrice.