La pietà

Oh, giovinetta immortale

accorato t’avvinco

per le spalle e pel viso

 

sì smunta e di sordide vesti

che ti credetti perduta

se non fosse pei tuoi

occhi semiaperti

 

che con flebili sguardi

si commuovono nel vedermi

mentre a poco a poco

si fanno sempre più spenti

 

e l’estremo anelito

che smorza la parola

ti lascia in eterno

un’espressione di gioia

 

qual compendio

della tua teurgica opera bella

su cui gronda il mio pianto

dal qual si leva

 

il sommesso grido

che riecheggia nel tempo

e che sfinito ti chiama

invano :”Italia, Italia!”

 

 

Ascolto consigliato :https://www.youtube.com/watch?v=o6Q8Y9rhLQc

Facevo il quinto superiore quando mi ritrovai, con sorpresa, a scrivere la mia prima poesia che ,con quei versi, entrò in punta di piedi nella mia vita per poi diventarne, a poco a poco, un aspetto d'assoluta indigenza. Qual è il motivo per cui scrivo? Ebbene, scrivo per ritornare a Casa con la speranza che, nel farlo, possa portarci anche te che ora stai leggendo...

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