“È come se tutto fosse possibile, come se tu riuscissi a riempire di meraviglia le mie giornate”
Un giorno come tanti, Cristina entra in un negozio sotto casa per fare la spesa. La sua solita routine, però, viene sconvolta da un evento improvviso e inimmaginabile: un uomo la afferra alle spalle e le punta qualcosa alla schiena. Proprio in quell’attimo, ostaggio di una rapina, lei percepisce l’essenza di tutto, come se le si squarciasse un velo davanti agli occhi, un drappo che copriva la vera realtà delle cose. Cristina, in un istante lungo una vita, si vede per quella che è davvero: una madre che non ha ancora sanato la frattura profonda che la divide da sua figlia Sofia, e una figlia che non sa comprendere il desiderio di sua madre di rifarsi una vita. Cristina è una vedova chiusa in un dolore indicibile, e una donna che crede di avere già amato abbastanza e, forse, di non avere nemmeno più diritto alla felicità. Quello da lei vissuto è un istante sospeso, tra mille variabili e mille possibilità: una fatale follia o un soccorso insperato, un futuro da cancellare o un nuovo inizio per rinascere.
È questo l’incipit geniale del nuovo romanzo della scrittrice genovese Sara Rattaro, “Una felicità semplice”, edito dalla Sperling & Kupfer.
Un libro che sorprende il lettore e lo fa mettere in discussione a ogni pagina. Perché tutti noi, come la protagonista, siamo sospesi tra occasioni che non sappiamo cogliere e scorci di felicità che ci fanno paura.
Cristina è una donna che ha sofferto e il suo profondo dolore è anche il nostro, ci attraversa l’anima, ci lascia una ferita nel cuore. Cristina è costretta ad accettare la fine di un amore, del suo amore, quello con l’iniziale maiuscola, quello del “per sempre”. Ma come ci si rassegna ad un epilogo che non dipende da te, che tu puoi solo accogliere e abbracciare? È un dolore troppo grande, un lutto che va elaborato… Si perde la strada, si smarrisce un po’ di sé e si prova ad andare avanti con la consapevolezza che “non esiste nulla di più uniforme e rettilineo dell’incapacità di dimenticare chi si è amato”.
Andrea è il grande amore, quello che si incontra una sola volta nella vita, quando il destino decide di farti un dono. E Cristina innamorandosi di lui comprende meglio sé stessa, forse si perde, ma si ritrova perché Andrea sa vederla meglio di chiunque altro, dal momento che “la persona che ami sa esattamente dove guardare”.
E poi c’è Claudio che scombina i piani, mette in disordine, si fa largo tra le pieghe di un dolore, prova a disegnare un sorriso nei solchi scavati dalle lacrime e, tentando di amare Cristina, le fa comprendere che non avrebbe mai trovato sé stessa se avesse continuato a vivere i sogni degli altri.
Un romanzo pieno, dolce, pungente, ricco di sorrisi e di tristezze. Una storia colma di vite che si intrecciano, si mescolano, si vengono incontro e si lasciano per sempre, come solo Sara Rattaro sa raccontare.
Cristina diventa parte del lettore, lo prende per mano e lo conduce nel suo mondo, un universo familiare nel quale ognuno di noi può ritrovarsi. Cristina ci invita a resistere, a provare a guardare oltre, a stringere il nostro dolore, a prendercene cura, a volerci bene e ad accettarci nonostante tutto.
Buona lettura a chi sa che “non basterà una vita per capire l’amore. Non importerà il numero delle volte che ne parleremo o che ne sentiremo parlare. Non avranno peso le volte in cui ci verrà promesso o assicurato. Non riguarderà un calcolo o il tempo che avremo speso per poterlo capire, concretizzare, spiegare. L’amore sarà l’unica cosa che non dovremo conquistare mai, perché, che qualcuno ci ami e lo faccia per quello che siamo, per noi sarà sempre un mistero anche quando saremo certi di non essercelo meritato”. Buona lettura a chi non teme le lacrime perché è consapevole che “certe sofferenze non si possono esprimere a parole”. E infine buona lettura a chi crede ancora nei doni gratuiti e inaspettati, nel tempo che riesce a sanare le ferite e nei sorrisi che illuminano la vita quando davvero ormai nessuno ci avrebbe più scommesso.
ALESSANDRA D’AGOSTINO
Sono una prof di Lettere appassionata e sorridente! Amo insegnare, leggere e scrivere recensioni, racconti e poesie che, spesso, hanno ricevuto pubblicazioni e premi letterari nazionali. Il mio motto è: "Se la fatica è tanta, il premio non sarà mediocre"... La vita mi ha insegnato che Giordano Bruno non si sbagliava!