“Felici contro il mondo” di Enrico Galiano

“Anche il vento prima o poi diventa brezza. Bisogna solo dargliene il tempo. Saper aspettare. Il che è forse il miglior sinonimo di amare”

 

“Perché c’è sempre un po’ di odio dentro ogni amore?”, è con questa domanda, che strizza l’occhio ai famosi versi catulliani “Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris”, che si apre l’ultimo romanzo del professor Enrico Galiano, “Felici contro il mondo”, edito dalla Garzanti.

L’autore ha finalmente deciso di scrivere il seguito del suo libro d’esordio, “Eppure cadiamo felici”, che lo ha consacrato nell’olimpo degli scrittori.

I lettori, quindi, ritrovano Gioia Spada che adesso, però, “è diventata la notte di quel giorno che era un tempo”, proprio lei che si affidava alle parole, convinta che servissero a dare un senso a tutto, ora non riesce più a usarle perché, a volte, il dolore blocca anche i pensieri e ti fa credere che non ci sia via d’uscita; provano, ancora una volta, a giustificare Lo, i suoi abbandoni e i suoi ritorni perché “ci sono anche cinquanta modi per dire “andarsene”. E uno di questi è il modo di chi se ne va ma resta lo stesso, dentro di te. Ed è forse il peggiore di tutti”; e infine fanno nuovamente i conti con le lezioni del professor Bove che ora, però, ha una storia nuova da raccontare, la sua, di Stella e di Eleonora ed è quella che fa più male e che più teme, anche se “la paura è il primo segno che dobbiamo combattere per quello che amiamo”.

Questi personaggi non ci hanno mai abbandonato, hanno continuato a indicarci la strada e a parlarci di loro.

Un romanzo meraviglioso, che insegna, fa fare a botte con il mondo, consola, commuove. Appena si gira l’ultima pagina le lacrime prendono il sopravvento perché si legge l’amore, il dolore, l’abbandono, l’attesa, la pazienza, il timore perché “finché non si è davvero felici non si ha mai abbastanza idea di quanta paura faccia, la felicità”.

In ogni riga si legge la vita che si ingarbuglia, che fa giri strani e incomprensibili, ma poi ti riporta lì, dove vuole lei. Si legge il coraggio delle scelte, delle decisioni che ti fanno cambiare rotta e delle cicatrici che ti ricordano il dolore. Si legge la difficoltà nell’accogliere i cambiamenti ma anche la felicità per ciò che ne è derivato.

Enrico Galiano insegna sempre, accoglie, consola e stupisce la bellezza di ciò che racconta, il coraggio e soprattutto l’amore.

Buona lettura a chi sa attendere contro il parere di tutti e nonostante le porte sbattute in faccia dalla vita. Buona lettura a chi rischia perché sa che “la cosa peggiore che ci possa capitare è di vivere una vita così così”. E infine buona lettura a chi sa “che le cose più leggere son le uniche che il vento non è riuscito a portar via: un ritornello antico, una carezza al momento giusto, lo sfogliare un libro di poesie, l’odore stesso che aveva un giorno il vento”.

 

ALESSANDRA D’AGOSTINO

 

 

 

Sono una prof di Lettere appassionata e sorridente! Amo insegnare, leggere e scrivere recensioni, racconti e poesie che, spesso, hanno ricevuto pubblicazioni e premi letterari nazionali. Il mio motto è: "Se la fatica è tanta, il premio non sarà mediocre"... La vita mi ha insegnato che Giordano Bruno non si sbagliava!

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