Non sei lo sguardo che cercavo tra la folla,
quel battito d’ali, quelle mani.
Non sei il sorriso che sognavo, quelle orme sul sentiero,
quel tuffo in fondo al lago, il sasso da lanciare
fra quel rosso da baciare.
La sagoma stravolta del mio volto
si affaccia nel grigio di uno specchio, a contare il bianco fra i capelli.
Non bastano due mani per reggerne il peso, due occhi per mirare altrove.
Come un fiume senza foce freme ancora il centro del mio petto,
un sussulto in questo buio, fra queste anime perse, fra questi giorni vuoti.
Sono i ricordi e gli amori che non ho mai avuto, le risate e le bugie, gli schiaffi presi e quelli non dati, ma anche i sorrisi e gli sguardi rivolti nel vuoto delle anime che mi circondano e spesso ne scrivo anche. Giornalista di professione, utilizzo i miei occhi e i miei sensi per trovare un filo che unisce le migliaia di distrazioni che mi circondano e che mi confondono.