Mi piacciono i volti, quelli di cui puoi tracciarne il profilo con un dito,
milioni di punti giù fino al mento, le labbra.
Mi piacciono i volti, quelli in cui si incastrano gli occhi,
finestre su un mito nascosto, un viaggio in treno,
su di un’altalena, su un tetto che spiove.
Mi piacciono i volti, quelli dove puoi toccarne i segni,
mischiarli coi tuoi, sfiorarne il mistero, assaggiandone i frutti,
acerbi o maturi poco importa.
La punta di un naso, vertice di un sogno nascosto nelle ossa scavate,
nelle guance sbiadite dal freddo.
Mi piacciono i volti, mirarne il profilo di notte, poggiato su di un cuscino.
Che belli i volti di giorno, dorati dal sole di agosto, bagnati dal pianto di un bimbo,
da un amore svanito, sognato, perduto. Dalla pioggia di aprile, dall’amore che viene.
Sono i ricordi e gli amori che non ho mai avuto, le risate e le bugie, gli schiaffi presi e quelli non dati, ma anche i sorrisi e gli sguardi rivolti nel vuoto delle anime che mi circondano e spesso ne scrivo anche. Giornalista di professione, utilizzo i miei occhi e i miei sensi per trovare un filo che unisce le migliaia di distrazioni che mi circondano e che mi confondono.