Incommensurabile magnificenza
di un mattino di primavera.
I fringuelli stormiscono
il loro inno alla gioia,
le brume dell’inverno
sono lontane,
il sole, caldo e potente,
illumina con mano radiosa
i campi fioriti,
contorniati da ciliegi
di bianco guarniti
come da recente nevicata,
metafora delle stagioni che si confondono…
E mentre il borgo risplende
di nuove colori
dopo che la rugiada ha baciato
la notte, regno della luna,
mamma mite e protettiva
con i suoi raggi di latte,
registro sul nastro della vita
il campanile che rintocca,
chiedendomi cosa sarà
di questo nuovo giorno,
un piccolissimo frammento
nel film dell’ignoto.