Ascoltando un buon blues si possono fare tante cose
Si possono scrivere i pensieri del giorno
Ma non sempre sono troppo interessanti;
Ascoltando un buon blues si può sognare ad occhi aperti
O bere whisky e fumare da una pipa
Per chi proprio non si accontenta
della classica sigaretta…
Ogni tanto è bello godersi il sapore amaro
Come un liquore nero stagionato
Ci vuole classe anche nel bere
E sono certo che tu ce l’hai
se ti piace il buon vecchio blues;
Ci sono diversi tipi di indisposizione
Di certo le peggiori sono quelle del cuore,
Ma il blues è la giusta medicina:
É sempre disponibile
É legale
E non lascia segni;
Ascolta il buon vecchio blues!
Io lo faccio appena posso
E se uno mi dice come mai
Strizzo gli occhi e lo prendo per un cretino
Non chiedo certo ad un cristiano
Perché ami il suo santino…
Ecco io amo il Dio del Blues
Non un dio di prima classe lo ammetto
Puzza di alcol e non si lava molto
E di certo alle campane del paradiso
Preferisce le fiammate dei riff all’infinito…
Il blues, il blues
Vi prego
Toglietemi tutto,
ma non il mio blues.
É fedele
Non mente
Ce n’è in abbondanza,
Tutto il contrario della vita,
In ogni circostanza…
Stringi la religione del blues e ti assicuro
Che non te ne pentirai
Esso abbraccia tutto il male del mondo con un dito
Tutututututu
Tutututututu
Tititiiiiitiiiitiiii
Ahahahaahahh
Così che capisci che non sei più il solo
Ad essere immerso con la merda sino al collo…
Il poeta non è altro che un canale, un medium per l'infinito, che si annulla per fare posto a forze che gli sono immensamente superiori e, per certi versi, persino estranee. D'altra parte chi sono io di fronte al tutto, ma al contempo, cosa sarebbe il tutto senza di me?