Il giorno quando Jugale si candiderà alle regionali in Calabria

Il giorno quando Jugale si candiderà alle regionali in Calabria prenderà tantissimi voti, ne sono sicuro, e andrà diritto a governare la nostra bella regione. Rideranno, dapprima, da Cosenza a Reggio Calabria, da Lamezia a Crotone, rideranno gli Occhiuti, i Gentile, gli Spirlì, i De Magistris, i Tansi, i grillini, quando sentiranno Jugale da Lilli Gruber fare completamente scena muta alle domande di Sallusti e di Paolo Mieli. Ma non faranno mica a tempo a godersi la loro crassa risata che già le porte di Palazzo Campanella si saranno spalancate per lui: è emozionato Jugale, probabilmente non ha ancora ben realizzato quanto stia succedendo ma appena lo farà correrà subito da sua madre ad annunciare la Buona Novella.

«Mà, sono il Presidente della Regione Calabria»

«Bravo figlio mio! Sapevo che un giorno saresti riuscito a diventare qualcuno di importante, sono tanto fiera di te, e non sono la sola. Tanti, tantissimi calabresi, tutti, anzi, sono fieri di te e di averti votato!»

Il giorno quando Jugale diverrà Presidente della Regione Calabria sarà veramente un giorno di festa per tutti: dall’Eparchia di Lungro alla Bovesia, dal Pollino alle Serre e fino allo Stretto di Messina. Lo stesso Jugale, per festeggiare, passerà alla storia come il primo Presidente della Regione Calabria ad attraversare a nuoto lo Stretto e i calabresi lo ameranno tanto da modellare sulle sue fattezze il nuovissimo Ponte che collegherà per sempre, per qualche lustro, Sicilia e Calabria.

«Questo Ponte durerà in eterno» proclamerà il neo-eletto Presidente appena fresco di traversata «dalle Alpi all’Oceano Indiano, da Natale a S. Stefano, la parola d’ordine è una sola: abbattere i muri, costruire ponti»

I calabresi, tanto benevolenti nei suoi confronti, non riusciranno a non prenderlo alla lettera e, pervasi da un entusiasmo ritrovato per caso durante alcuni scavi archeologici a Sibari, marceranno per la Calabria distruggendo qualsiasi elevazione in muratura eccetto i muretti a secco ché, si sa, sono proprio belli e fanno la loro porca figura.

Il giorno quando Jugale dominerà sulla scena politica calabrese, i calabresi ritroveranno quel po’ di amor patrio che le Sinistre avevano opportunatamente occultato nello sgabuzzino di un vecchio circolo Arci e anche quel pizzico di coscienza di classe che le Destre avevano disgraziatamente dimenticato in quarta elementare. Le politiche di Jugale sull’immigrazione risulteranno ben presto vincenti, perché basteranno pochi e semplici argomenti, a Jugale, per convincere il Consiglio ad aprire porti, dogane, montagne, gallerie, i cieli e la terra:

«Ragazzi, eh dai però, non si fa così»

Applauso scrosciante, da Reggio Calabria alla Cittadella fino al Senato e alla Camera.

Sarà veramente una nuova era. Il resto d’Italia non riuscirà a stare al passo con l’avanzamento tecnologico, economico e sociale della Calabria. La tecnologia sostituirà i calabresi nei lavori più duri e i calabresi spenderanno tutto il loro tempo libero nell’otium più produttivo, dedicandosi alle arti, alla bellezza e al kite-surfing. L’economia prospererà grazie ai più ricchi che opportunatamente pagheranno le tasse per i poveri e grazie ai poveri che faranno sentire i ricchi le persone più fortunate d’Italia.

Grandi riforme sociali: per il welfare, il giorno quando Jugale diverrà Presidente della Regione Calabria, sarà uno sconvolgimento. Gli interi fondi europei che in passato non hanno prodotto sviluppo socioculturale – facendo un rapido calcolo si parla di circa 27 euro che vanno ancora restituiti alla BCE – saranno completamente recuperati e trasmessi alle Politiche Sociali. Come principale effetto di tali politiche si vedranno, in giro per la Calabria, tanti giovani e tanti vecchietti su carrozzine a energia solare. L’autostrada Salerno – Reggio Calabria e la SS 106 saranno esclusivamente riservate a loro, alle biciclette, ai motocicli e ai monopattini. Le automobili in Calabria spariranno ben presto e chiunque sarà trovato in possesso di Convenzionale Patente di Guida… non avrà assolutamente alcun problema con la giustizia, ci mancherebbe, ma ci sarà il serissimo rischio di subire qualche bonaria presa in giro dal primo ottuagenario che passa.

Il giorno quando Jugale sarà Presidente, in Calabria tornerà la produzione del Baco da Seta: grandi imprese di sericoltura si impianteranno per le belle campagne del catanzarese e del crotonese, producendo seta finissima e pregiata come quella che si faceva una volta. Nasceranno anche tante piccole imprese tessili e, così, stilisti, sarti, conciatori, produrranno i più bei vestiti d’Europa.

«Grazie figlio mio per questo bel vestito da Sera, erano anni che non ne vestivo uno. È stupendo dirà la mamma di Jugale a suo figlio.

«Prego mammina mia. È vero, è bellissimo, la Seta viene dai migliori bachi della Calabria, producono sempre seta, notte e giorno, anzi di notte sono molto più produttivi, perciò li abbiamo chiamati Bachi da Sera»

Il giorno quando Jugale governerà la Calabria sarà un giorno di festa in tutta la Calabria: l’Università della Calabria manderà in pensione tutti gli Associati e assumerà a vita i Ricercatori; il centro storico di Cosenza sarà ricostruito, senza muri naturalmente; si finanzierà una grossa campagna per trovare il terzo Bronzo di Riace e, una volta trovato, lo si invierà in regalo a Sgarbi, ché tanto in Calabria ne saranno spuntati così tanti altri di Bronzi di tutte le età che ovunque, in ogni angolo, ne sarà esposto uno; l’Aeroporto di Lamezia Terme diverrà il primo scalo italiano e anche un barese, per andare a Milano, penserà bene di fare scalo a Lamezia per non perdersi la visita di una delle città più avveniristiche della Calabria (la quarta, per la precisione); Vibo Valentia sarà diventata non solo la città del Libro, ma anche quella del Segnalibro e del Cuba Libre: sarà un fatto sociale a tutti gli effetti sorseggiare un buon cocktail leggendo l’ultimo capolavoro di Elena Ferrante (che si rivelerà essere Mimmo Lucano), naturalmente edito Rubbettino.

Il giorno quando Jugale governerà la Calabria non ci saranno per davvero più compromessi, disguidi, incomprensioni sociali e politiche. Wanda Ferro avrà riscoperto una grande vocazione per il Teatro Shakesperiano e insieme a Nino Spirlì diverranno un’ottima Compagnia pluripremiata in tutto il mondo; i fratelli Occhiuto fonderanno una nuova città nella Valle del Savuto e, a seguito di piccole diatribe con i vicini Etruschi si innamoreranno della loro cultura fino a inglobare molte delle tradizioni religiose e spirituali; Mimmo Tallini sarà il primo calabrese a sbarcare sulla Luna; Luigi De Magistris avrà ragione su alcune cose; Agazio Loiero, Mario Oliverio e Mimmo Lucano (alias Elena Ferrante) scopriranno il piacere di conversare di filosofia sotto il cielo dello Jonio; Carlo Tansi, infine, tornerà a condurre Gaia – Il pianeta che vive.

Il giorno quando Jugale governerà la Calabria sarà un giorno di festa, di pace e di serenità. E anche io potrò scrivere quel che mi pare nel migliore cazzo di modo che vorrò.

Vive a Lamezia Terme, legge e scrive dove gli capita. A tempo perso si è laureato in Beni Culturali e in Scienze Storiche, a tempo perso gestisce il blog Manifest e a tempo perso è responsabile della Biblioteca Galleggiante dello Spettacolo del TIP Teatro. Di fatto, non ha mai tempo. Ha esordito nel 2023 con il romanzo "Al di là delle dune" (A&B)

Ma allora dei Jugale che finora hanno (s)governato la povera Calabria che ne sarà quando sarà chiaro, al confronto, che s’hanno fatto solo i Fatti loro?

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