Il 10 maggio il MARCA (Museo delle Arti), nella sala panoramica, ospiterà Le Luci delle Pietre progetto artistico del poeta Dinu Flamând e dell’artista Savina Tarsitano, promosso dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e dalla Fondazione Rocco Guglielmo e patrocinato dalla Fondazione di Bogliasco di New York con borse di studio presso il suo centro in Liguria, dal centro d’arte e cultura Espronceda di Barcellona.
Le Luci delle Pietre, presentato da Teodolinda Coltellaro e introdotto da Rocco Guglielmo, direttore artistico del MARCA,è un progetto comune dell’artista calabrese Savina Tarsitano e del poeta romeno Dinu Flamând. Il progetto è un viaggio tra poesia e fotografia, il legame tra due artisti le ombre e i luoghi, in particolare quello ligure, dove Savina Tarsitano e Dinu Flămând si sono incontrati nel 2005 durante il loro soggiorno presso il Centro Studi Ligure per le Arti e le Lettere gestito dalla Fondazione Bogliasco di New York. Qui sono nate le Ombre di Savina più tardi denominate Icone del Caos. La mostra internazionale ci conduce dentro le “ombre” di Savina Tarsitano da cui nascono i versi delle poesie di Dinu Flamând. Il progetto è metaforicamente un dialogo tra differenti culture, un tributo ai luoghi, alle ombre rifugio della memoria. “E’ una splendida prova che genera risultati creativi, nati dall’incontro e la cooperazione di due artisti” (Karl-Erik Norrman, Segretario Generale del Parlamento Europeo della Cultura).
[quote]“Sono rari gli incontri essenziali. Sono quasi delle occasioni mistiche. Hanno bisogno di qualcosa di eccezionale. E’ possibile che due persone si incontrino e riescano a dialogare con quello che hanno di più bello e nascosto nell’anima? E’ il fatto che due artisti cosi diversi si sono incontrati e (ri) conosciuti, e si sono messi d’accordo per realizzare assieme una mostra di fotografie e un libro di poesia è un miracolo quasi mistico”. (Valentin Protopopescu, Rivista Letteraria).[/quote]
Le opere di Savina Tarsitano, scelte dal poeta Dinu Flamand fanno parte del ciclo fotografico realizzato durante le residenze dell’artista calabrese presso il Museo di Upernavik, Groenlandia; Progetto Europeo Et in Arcadia Ego, presso il castello di Coswig (Anhlat) e il palazzo di Bereguardo; Programma Odissea promosso e gestito dalla Association des Centres Culturels de Rencontre di Parigi (ACCR) con il sostegno del Ministero francese per la Cultura e la Comunicazione, presso il Nordic Institute for Contemporary Art in cooperazione con il Governing Body di Suomenlinna, (Finlandia), Hôpital Caroline sull’Isola di Frioul, Domaine de Fonds Saint-Jacques, Martinica, Centre Culturel de Rencontre di Ambronay (Francia).
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".