Ai baci.
Ai baci dati, quelli persi, un po’ dimenticati, implorati, desiderati, e poi arrivati, ancora ai baci, quelli bestemmiati, quelli di ieri di oggi e di domani.
Quanto più si dilata lo spazio dal tempo e viceversa tanto più ci sembreranno lontani, i baci.
In questa condizione statica, in cui tutto si ferma, ecco che il corpo, le emozioni, il cuore soprattutto il cuore vibrano, e la poesia si addensa alimentandosi del pensiero di una mancanza; ne raddoppia il desiderio o la nostalgia; ci tornano in mente giorni, colori, tramonti o lune, estati trascorse fra un bacio dato, urlato, un altro invocato e arrivato dopo una sbornia, quello che mai ti aspettavi eppure poi c’è stato, il bacio dolce di un amico, quello dato come un abbraccio, e quello che racconta una storia lunga. I baci che ti fanno di nuovo sentire adolescente, quelli in mezzo a della gente, e i baci sognati. Quelli a cui pensi questa sera prima di andare a dormire.
Allora oggi che il sole si nasconde dietro a una nuvola il pensiero li va a cercare tutti, li ritrova, e ci restituisce altrettanta voglia di vivere, di amare, di sbagliare, chè in questa attesa possiamo solo immaginare ma, in fondo, possiamo sentirci un po’ di morire.
Domani l’alba ci troverà cambiati,forse, e questo tema diverrà più concreto che mai, si, ci alzeremo con una voglia diversa di affrontare il giorno, con meno paura del buio, ci riconosceremo di più, forse, noi, più in profondità, e daremo vita a qualcosa di nuovo.
Intanto, adesso, chiusi nelle nostre stanze dell’anima ripenseremo ai baci che abbiamo dato, fra una risata, un battito al cuore infallibile, fra una smorfia, e un “vabbè”, per poi iniziare a pensare a quelli che vorremo dare: tracceremo le linee della distanza fra due mani che afferrano altre mani, quella che intercorre fra un abbraccio e l’altro. Le linee di distanza di un bacio che, fra qualche ora, avrà un’altra intensità, un motivo lontano, rinnovato, che ci aiuterà a fare una scelta importante, proprio quella che altrimenti non avremmo saputo fare.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".
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