Due geni del barocco italiano che si “incontrano” dopo oltre tre secoli
E’ considerata, a ragione, l’evento artistico culturale dell’anno in Calabria, la mostra “Guercino e Mattia Preti a confronto. La nuova linea dell’arte barocca” che ha aperto i battenti a Taverna, patria del Cavalier calabrese.
L’esposizione, curata dal Museo civico di Taverna e dalla Pinacoteca di Cento (Ferrara), paese natale del Guercino, coinvolgerà in un ideale percorso chiese e museo della cittadina del catanzarese e rimarrà a disposizione del pubblico fino a novembre. In Calabria sono giunte quattordici opere – otto tele e sei disegni – di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino provenienti dalla natia Cento. Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2018, invece, la mostra verrà riproposta anche nel comune emiliano dove andranno in trasferta alcune significative opere tavernesi del Cavalier calabrese.
Le tele di Guercino che sarà possibile ammirare assieme a quelle del Preti sono San Giovanni Battista, Cristo risorto appare alla Vergine, La Madonna del Carmine e Sant’Alberto, Un miracolo di San Carlo, La Madonna col Bambino Benedicente, San Bernardino da Siena con San Francesco d’Assisi in preghiera, Madonna della Ghiara con i Santi Pietro e Carlo. Presente anche un dipinto di Benedetto Gennari che propone il ritratto del Guercino accanto a quello di Manzini, un suo committente assieme a disegni del centese come Cristo Salvator Mundi, San Guglielmo d’Aquitania, San Girolamo, David con la testa di Golia, Santa Genoveffa tra gli appestati e Paesaggio con figure.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 16 novembre.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".