Lametini di leopardiana memoria

 

A Lamezia si soffre di una strana malattia, difficile riconoscerne la diagnosi perfetta, a volte si camuffa di ipocrisia, altre volte di vittimismo, ma la peggiore fra tutte è la morale, la doppia morale.

Insomma, in tutti i casi la coscienza dei lametini è così contorta che a stento riescono a ricordarsi del proprio nome e cognome. Già, perché la malattia nel profondo ha a che fare con la perdita della memoria. Ma non si tratta di Alzheimer no, è la perdita della memoria collettiva, la memoria identitaria, e pure la memoria vigliacca che dimentica gli episodi più drammatici, di cui tutti dovremmo vergognarci un po’.

Così accade che per strada una ragazza venga infastidita da qualcuno e chi passa vicino continua ad andare dritto per la sua strada, ché la sua strada è sempre lontana da quella degli altri. Non ci importa proprio niente.

Accade che un uomo abusi di una ragazzina, che questo venga denunciato e che dopo qualche mese o anno ci si dimentichi dell’orribile vicenda. Tutto neutralizzato. Cristallizzato.

I lametini sono persone di leopardiana memoria, fra tutti ad amare Leopardi in città sono quelli a cui piace indossare pellicce, fumare sigari, quelli che di scandalizzano a leggere un romanzo che tratta di violenza ma che legittimano, aprono le braccia, a chi di fatto è icona di gesti scabrosi nella nostra quotidiana cittadina. Come quei salotti pieni di gente morta che finge di vivere dietro sorrisi finti e siliconati.

Non si può pretendere che la politica cambi se i lametini, tutti, non cominciano a diagnosticarsi la malattia della perdita di memoria, di dignità, di reputazione, di verità. E quale insegnamento, se ancora possiamo parlare di questo, possiamo auspicare verso le nuove generazioni?

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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