Dai vari decreti ministeriali che si sono susseguiti di settimana in settimana abbiamo appreso misure di contenimento, che riguardano più da vicino i cittadini con l’invito/obbligo di restare a casa, e attività commerciali che restano chiuse o aperte. Nelle ultime misure del Governo, anche se con molto ritardo, c’è la chiusura di molte fabbriche e cantieri del Nord Italia dove, attualmente, stando ai numeri registrati è una vera e propria tragedia. Oltre ai supermercati, luoghi necessari ai servizi essenziali e alle farmacie, a restare aperte anche le “edicole “, proprio quel settore che già nell’ultimo decennio ha subito una profonda crisi, a causa dell’aumento dell’informazione digitale.
Restano aperte, dietro sacrificio, ma senza grossi risultati. Già, perché ai tempi del coronavirus e con le misure di contenimento in atto, di giorno in giorno, la fetta di abitanti che si reca a comprare il giornale diviene sempre più piccola. Per gli edicolanti, dunque, è una vera tristezza, sia in termini pratici economici che sul piano dello stress emotivo, trovandosi a stare aperti quasi a vuoto. Abbiamo sentito Giuseppe Cerminara, edicolante di fiducia per molti del nostro blog, il cui punto vendita è da sempre anche punto di riferimento del centro di Nicastro, un’icona storica.
Come vanno le così oggi che corso Numistrano si svuota?
Se i problemi c’erano già prima del coronavirus, con alti e bassi nelle vendite, adesso le cose sono chiaramente peggiorate. Fra i quotidiani quelli più letti sono i locali. Fino a 10 anni fa si vendevano 50 copie di Repubblica, oggi solo 4.
Gli edicolanti a Lamezia sono tutti aperti?
Non tutti i colleghi sono aperti. Abbiamo la facoltà di chiudere al pomeriggio, io ad esempio apro solo di mattina perché sarebbe davvero inutile recarmi qui al pomeriggio. Secondo la Federazione dei giornalai dobbiamo restare aperti per garantire l’informazione cartacea in base al bacino di popolazione.
Chi passa di più dalla tua edicola?
I clienti più affezionati passano dopo aver fatto la spesa al supermercato ma, ovviamente, in maniera più sporadica. Devo dire che le misure di contenimento sono ben rispettate dai lametini, e già nelle ultime due settimane si è abbassato molto il numero di auto e di pedoni per strada.
Cosa comprano?
Si sta vendendo molto l’enigmistica e i cruciverba perché intrattengono parecchio.
E i quotidiani?
Le copie dei quotidiani locali solitamente, ovvero prima del Covid19, arrivavano a 50 copie al giorno, oggi invece se ne vendono circa 20.
Qual è il tuo attuale stato d’animo?
Cerco di non avere paura e di resistere. Dobbiamo essere forti, se cadiamo nella trappola della paura non concluderemo niente. C’è un forte senso dello Stato come non lo si sentiva da tempo, continuiamo a rispettare le regole e a fare il nostro dovere. Ne usciremo presto.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".