Lettera a un amico, “La partita è ancora tutta da giocare”

Mio caro amico,

oggi io e te ci diamo di nuovo la mano.

Ci raccontiamo storie comuni, abbiamo lo stesso sguardo incerto, confuso, stranito, e portiamo la stessa ombra addosso, lo stesso peso sulle spalle.

Oggi, noi, ancora scopriamo valori, pensieri, tormenti che, sembrerà strano, ci appariranno minori domani, scopriremo di nuovo la bellezza nel dolore.
Entrambi possiamo dirci vicini, possiamo scrivere le stesse pagine della vita, e… riflettere ancora sulla vita.

Forse i nostri discorsi di sempre, quelli che affrontavamo sotto un tramonto estivo, o mentre nuotavamo, sopra una canoa a cantare a squarciagola, ecco, quei discorsi prenderanno da oggi una nuova luce.
Una nuova luce, ti auguro mio dolce amico, perché solo di questo si tratta, e… no, la paura non esiste!

Ci piacerebbe toccarla, perché forse potremmo considerarla amica, potremmo forse sentirci più soddisfatti, perché sarà come averla affrontata, ma… la verità, come qualche ora fa diceva a bassa voce mio fratello attorno ad alberi caduti, la verità, amico mio, è che la paura non è nient’altro che un pensiero: è solo nella testa, non esiste nella realtà, nei giorni concreti di dolore, o di disperazione, quando ti sorprendi perché non piangi, quando ti sorprendi perché sorridi, quando ti affatichi eppure cammini, corri, fai, fai, fai tante cose, fai, fai, fai tutte quelle cose che non hai fatto mai e che, nel pensiero, amico, non credevi affatto possibile, e allora vaffanculo pensiero! Vaffanculo paura!

Noi, oggi, amico caro, abbiamo solo paura di sorprenderci più forti.

Ci siamo dimenticati, a furia di andare appresso a lei, a furia di pensarla, e guardarla da lontano, ci siamo dimenticati.

E invece siamo cresciuti, si, siamo adulti. Siamo uomini e donne che hanno, in poco tempo, imparato il mestiere di vivere, con caparbietà, con realismo, con tutti gli errori umani, con tutte le cose terrene.

Fragili e ostinati, continuiamo il nostro viaggio, oggi, certi che non saremo più soli, mai più soli.

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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