Come ogni anno, con la fine del mese di ottobre si avvicina Halloween, la festa di origine celtica celebrata la notte tra il 31 ottobre e il 1°novembre.
La festa, nata negli Stati Uniti si è estesa in tutto il mondo. Carica di simbolismi e poi divenuta pratica ludica per bambini e adolescenti, che adornati di cappellini e abbigliamento macabro girano in maschera fra le vie del paese, bussano alle porte delle case e chiedono ‘dolcetto o scherzetto’. In Italia la Chiesa, insieme a numerosi movimenti cattolici, ha sempre punito tale festività, deviando, con l’aumento della strumentalizzazione da parte di satanisti, il vero significato della tradizione che, come vedremo, esaminando le origini risulta assai affascinante ed ha, anzi, in sé parecchi spunti cristiani. Facendo memoria, in modo del tutto oggettivo, notiamo come pure la Chiesa è divisa nel merito. Infatti, leggendo la dichiarazione di don Lonardo che segue, su Famiglia Cristiana, è possibile immaginare come simili operazioni distorte da parte di gruppi cattolici con bigottismo di prima linea, non facciano altro che alimentare notizie false, e causare malesseri inutili specie se trasmesse ai più piccoli.
“Halloween? Senza dubbio è oggi una festa consumistica, importata nella forma attuale dagli Stati Uniti. È anche vero che i nemici della Chiesa, i satanisti e i seguaci dell’occulto se ne sono appropriati. Ma in origine era una festa cristiana, anzi cattolica. Lo spiega il nome stesso nella sua etimologia. Hallows indica i santi e -een la vigilia (da evening, sera). Quindi la parola significa sera o vigilia dei santi. Come per ogni festa cristiana, anche quella di tutti i santi inizia la sera o la notte precedente (come per la vigilia di Natale o la notte di Pasqua)”.
Scrive don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma:
[quote]«I cristiani – grandi maestri della gioia e del festeggiare – inventarono la festa dei santi (e la commemorazione dei morti) per celebrare il fatto che la morte era vinta e che il duro male era ormai sconfitto. Di questo dobbiamo parlare ai bambini, spiegando il nome Halloween». Prosegue don Lonardo, «i celti cattolici (gli antichi irlandesi) iniziarono a celebrare l’illuminazione della notte, le zucche che mettevano in fuga il male, il cielo che visitava la terra, i dolcetti che i morti portavano ai loro discendenti come segno del loro amore sempre presente e della loro intercessioni per i loro cari presso Dio, la sconfitta del male» (vedi il sito www.gliscritti.it).[/quote]
La tradizione non è solo del Nord Europa. Per esempio, anche in Sicilia e Sardegna si usano i “dolci dei morti”. Cosa fare, allora? Forse è il caso che i cattolici si riapproprino di Halloween, svincolandosi per quanto possibile dai legami consumistici e spiegando ai ragazzi la comunione che lega ai defunti e a tutti i santi. Non trascurando una visita e una preghiera al cimitero.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".