Dal prossimo 4 maggio riavremo un po’di libertà in più, e sebbene il dibattito politico da circa una settimana sia piuttosto accesso, finalmente c’è una data di stop dal lockdown, cosa che non era affatto scontata. Una data, però, che non servirà a restituire pieno valore alla libertà, in primis perché il virus è ancora in circolo. Proprio in queste ultime ore, infatti, se da un lato gli italiani sono spaccati dall’interpretare una fase2 seppur frammentata tanto sacrificata, con alle spalle dati tragici, come i 27 mila morti registrati in 2 mesi, dall’altro lato si assiste alla più becera commedia fra politicanti, che – morale della favola – fanno a gara a chi racimola più consenso, strumentalizzando a più non posso proprio la Costituzione italiana, garante di diritti per eccellenza.
Siamo ancora dentro la pandemia, eppure l’attenzione da parte di una opposizione scadente è tutta concentrata sul personale. Salvini, Meloni e Renzi sono sullo stesso piano, e c’è chi come quest’ultimo parla pure per i morti, per rafforzare la sua tesi a proposito dell’urgenza di riaprire tutto e subito. “Anche i morti avrebbero voluto così”, ha detto Renzi. Dichiarati incostituzionali i decreti del Presidente del Consiglio Conte, senza che nessuno fra i vari oratori politici sia pronto ad ammettere che nel bel mezzo di una pandemia mondiale è soprattutto al diritto alla vita e alla salute che si deve puntare. Fra i principali diritti costituzionali. E questo Conte lo ha fatto, attraverso dei passaggi graduali di misure di contenimento del contagio da Covid19. Ma c’è pure chi, come la governatrice della regione Calabria Jole Santelli, ha pensato bene di anticipare i tempi, di andare contro le mosse de Governo, pur contraddicendo sé stessa più volte. Può crollare il mondo ma la politica va dritta per la sua strada, una strada ben lontana dal bene comune, dall’idea di salvaguardia della nazione, pure in piena emergenza. Del tutto sottovalutato il comitato tecnico scientifico, come se fosse in realtà Giuseppe Conte in persona ha ideare le mosse delle riaperture e delle misure di distanziamento.
Esercenti, cittadini, regioni e nazione sono adesso sulla stessa linea di intensa confusione. Ciascuno col proprio dramma, ad accentuare crisi economiche, disperazione, impazienza, critiche. Il paese continua a mostrarsi completamente capovolto, con i suoi studenti e lavoratori calabresi fuori sede che forse, dopo tante richieste, dopo 2 mesi, potranno ritornare a casa. Emigrazione al contrario, da cui è tracciabile una più vecchia emigrazione con depotenziamento del Sud sempre a favore del Nord.
A Lamezia Terme dal 4 maggio riaprono anche cimiteri, parchi, e lungomari
Tra i primi sindaci ad aver impugnato l’ordinanza della Santelli, che prevedeva la riapertura di bar e locali dedicati alla ristorazione all’aperto, c’è Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme. Lo stesso che, ieri sera, ha pure emesso una ordinanza comunale, la n. 272, con cui dispone a partire dal 4 maggio: la riapertura dei tre cimiteri presenti sul territorio comunale; la riapertura dei lungomari, delle annesse pinete e attrezzature, della spiaggia e dell’arenile insistenti all’interno del territorio comunale; delle villette comunali e di ogni altra area verde comunale; delle piste ciclabili. È inoltre consentito ai cittadini portarsi, con mezzo proprio, ed eventualmente con ausilio di altra persona, presso l’Isola Ecologica sita in Contrada Rotoli di Lamezia Terme al fine di conferire rifiuti ingombranti, differenziati e speciali; ai sensi del punto 1 lett D) del DPCM del 26 aprile 2020 è comunque vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati, ed il Sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di tale disposizione. Resta fermo l’obbligo delle distanze sociali e l’utilizzo dei DPI come espressamente previsto dai precedenti DPCM in materia.
Non resta che augurarsi che le cose possano andare meglio, confidando nel buon senso e nella responsabilità individuale collettiva dei cittadini. La fase2 sarà un banco di prova, motivo per cui occorre maggiore prudenza per evitare ulteriori contagi e seconda ondata epidemiologica.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".