PLATANIA – Domenica 6 agosto, la scalinata del Parco Culturale Letterario “Felice Mastroianni” nel centro storico di Platania si è prestato come perfetto sfondo per ospitare il quarto appuntamento dell’estate platanese targato Pro Loco ed Associazione Culturale “Felice Mastroianni” intitolato “Qui appartengo… Note e rime dal Reventino”.
Un viaggio poetico e musicale alla riscoperta degli autori locali, proposti domenica notte in chiave originale e inconsueta, guidato dalla maestria di Giovanni Esposito e degli “Scalzi Musici Silvani” che hanno saputo magicamente piegare le parole alla musica, adattando i testi dei poeti a melodie coinvolgenti. Il Presidente della locale Pro Loco Paolo Nicolazzo ha introdotto l’evento ringraziando quanti hanno contribuito alla realizzazione della serata, in primis l’Associazione Culturale Felice Mastroianni ed anche il Centro Studi Vittorio Butera, l’Associazione Confluentes, il Parco Letterario Storico Paesaggistico “Michele Pane”, l’Amministrazione Comunale di Platania ed i Comuni del circondario che hanno dato il loro patrocinio, i relatori e a quanti hanno prestato la propria voce per recitare i versi dei poeti. La serata ha visto il susseguirsi di brevi ma significativi interventi incentrati sulle figure dei poeti del Reventino, intervallati dalle “traduzioni” musicali delle poesie degli “Scalzi Musici Silvani”.
Il Presidente dall’Associazione Culturale Felice Mastroianni Antonio Butera, in sostituzione di Gaetano Pucci impossibilitato a presenziare all’evento, dopo aver elogiato e ringraziato Paolo Nicolazzo per l’impegno profuso nell’organizzazione di tutti gli eventi dell’estate platanese nonché per la valorizzazione della Sede del Parco, ha relazionato sulla tragica figura del poeta Franco Berardelli, scomparso in giovane età per un male incurabile e di cui rimane ancora in gran parte inedita l’opera poetica e letteraria. Il contributo di Giuseppe Musolino sulla figura del poeta Michele Pane di Decollatura ha messo in luce soprattutto la sofferenza ed il sentimento di nostalgia per la lontananza dalla terra natia e dalla sua gente, presente nei versi dell’autore emigrato in America dove ancora riposa il suo corpo. Antonio Cavallaro ha focalizzato il suo intervento sulle tragiche vicende familiari e personali che hanno caratterizzato la vita del poeta Franco Costabile malgrado l’amicizia e la stima di importanti letterati dell’epoca come Ungaretti e Caproni; le delusioni e gli abbandoni lo spinsero alla scelta estrema del suicidio e tutta la sua produzione poetica risente l’eco doloroso del suo “male di vivere”. Stimolante la lettura proposta da Vittoria Butera del poeta di Conflenti Vittorio Butera che, sfruttando al massimo le potenzialità del dialetto, nelle sue composizioni ironiche e favolistiche racconta con un velo di nostalgia ma soprattutto con arguzia e profonda conoscenza dell’animo umano tutti gli aspetti della vita di una piccola comunità tramandandone gli insegnamenti e i contenuti morali di valore universale. Suggestivo e profondamente sentito è stato l’intervento di Benito Paola, sicuramente il massimo conoscitore della vita e delle opere del poeta platanese Felice Mastroianni. Secondo la sua lettura Mastroianni esprime con eccelso lirismo l’identificazione dell’uomo con la natura e del poeta con la sua gente utilizzando a volte il personaggio dell’amico Rocco (verosimilmente immaginario). Durante il suo intervento intervento il Prof Paola ha espresso anche una vena di rammarico per il fatto che i contemporanei di Mastroianni non gli abbiano tributato la dovuta considerazione che solo molto di recente gli è stata riconosciuta. Dopo un vivace intermezzo musicale contrassegnato da una molteplicità di ritmi e adattamenti, diversi interpreti (Michele Montuoro, Gilda Bisogni, Giancarlo Villella, Alma Pesce, Maria Teresa Sacco, Saverio Bonacci, Franco Gennaccaro e Lucrezia Nicolazzo ) hanno declamato alcune poesie dei Poeti del Reventino, rendendo vivi e attuali i loro messaggi. Le voci di Antonella Caputo, Felice Grandinetti, Alma Pesce e Giovanni Esposito accompagnate alla tastiera da Michele Di Cello, al basso da Antonio Grandinetti, alla chitarra da Gaetano De Fazio e da Basilio Vescio alla chitarra, flauto, armonica e fisarmonica, hanno concluso la manifestazione che per una sera ha regalato al pubblico un momento di inaspettata emozione, ricca di antiche risonanze e dolci versi trasportandolo per qualche ora lontano dall’assordante frastuono vacanziero.
Le iniziative promosse dall’Associazione Culturale Felice Mastroianni, di concerto con la Pro Loco Platania, con il supporto dell’amministrazione comunale, proseguiranno fino al 22 agosto 2017. Quest’anno ideata anche “Letture Notturne”, rassegna nata con l’intento di promuovere incontri con scrittori noti e meno noti e la lettura. A fare da apri pista il 27 luglio è stato lo scrittore Domenico Dara che ha presentato il suo ultimo lavoro “Appunti di meccanica celeste”. L’1 agosto è stata la volta di Armidio Cario con la sua opera “I D’Acquino in Calabria”. Solo qualche giorno fa, l’8 agosto, è toccato al lametino Daniele Cerra con il suo lavoro “Sangu”. Ancora, il 14 agosto verrà a far visita a Platania, Ettore Castagna con “Del sangue e del vino”, il 16 agosto Francesco Bevilacqua con “Lettere meridiane”. Il 22 agosto anche spazio all’arte. Concluderà Domenico Piraina, Direttore del Polo Mostre e Musei Scientifici di Milano, con un convegno dal titolo “Da Caravaggio a Mattia Preti”.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".